29 dicembre 2010

Il mercante di tappeti - Meg Mullins

Dall'Iran all'America, da Tabriz a New York. Ushman Khan si trova ormai da qualche anno nella Grande Mela e i suoi affari vanno piuttosto bene: vende tappeti e ha un negozio a Manhattan, regolarmente frequentato da clienti facoltose. Come la signora Roberts, che non bada agli zeri pur di ricoprire i pavimenti del suo enorme appartamento con vista su Central Park, e che non perde occasione per strappargli storie e confidenze che appaghino la sua solitudine. Ciò nonostante, Ushman si sente incompleto e pensa alla moglie Farak, rimasta in Iran a procurargli la merce e a occuparsi della suocera invalida: il suo sogno americano non sarà perfetto finché non avrà racimolato abbastanza denaro per permetterle di raggiungerlo. Ma Farak non verrà mai. Proprio nell'aeroporto in cui per tanto tempo aveva sognato di riabbracciare la moglie, Ushman conosce Stella, una giovane studentessa americana, bellissima e intelligente, e la sua vita ne viene scossa fin dalle fondamenta. La cultura americana, il sesso e le donne visti attraverso gli occhi di un migrante; New York osservata dalla bottega di un mercante di tappeti iraniano. Una prospettiva inedita vergata da una scrittura delicata e sottile per raccontare la solitudine e i cortocircuiti che talvolta riescono a squarciarne la scorza, aprendo insperati orizzonti di nuova felicità.

Recensione

"Entri, entri. Si sieda. Ne ha fatto di strada, da casa".
Sono queste le parole con cui Ushman Khan viene accolto ogni volta che va a fare colazione nel caffè vicino al suo negozio. In effetti, di strada Ushman ne ha percorsa davvero tanta da quando è approdato nel nuovo mondo, da quando, al suo arrivo a New York, dormiva su uno zerbino in casa di suo cugino. Ora possiede un negozio di costosi tappeti orientali a Manhattan frequentato da clienti molto esigenti che fanno a gara per riempirsi la casa con i suoi tappeti. Tuttavia Ushman non è un uomo felice, il suo dramma è la solitudine dovuta al fatto che egli vive a New York ma la sua mente è rimasta a Tabriz, al suo paese lontano, alla sua donna che si rifiuta di raggiungerlo.
Quella di Ushman è la solitudine di un uomo "sdoppiato", sempre in bilico fra il presente e la memoria dei giorni passati. Tutto questo lo disorienta, lo fa sentire costantemente fuori luogo, incapace di adattarsi: "Perchè ormai è quasi un'abitudine per lui sentirsi fuori posto. Non è una novità". La solitudine di Ushman però non è la sola, sembra un gioco di parole ma non lo è, questo è un romanzo di solitudini. Intorno al mercante di tappeti ruotano altre figure che sembrano fare fatica a trovare il loro posto, sempre alla ricerca di un contatto, di un'emozione, come la signora Roberts che vuole conoscere la storia di ogni tappeto che compra: "Quando è prossima alla scelta lei fa così. L'acquisto, Ushman deve guadagnarselo. Deve parlarle del tappeto in modo che lei vi si affezioni, vi colleghi delle emozioni, come un bambino dell'orfanotrofio".
E poi c'è Stella, la cui madre ha tentato il suicidio, lei è una che "non cerca di farsi notare; cerca di farsi accettare". Lei sembra l'unica che riesce ad introdursi nel solitario universo di Ushman, insegnandogli che "c'è anche la gioia. Quella non puoi lasciarla fuori dalle storie tristi. Oltre alle complicazioni. Ci sarà molta gioia".

La scrittura di Meg Mullins, in questo suo romanzo d'esordio, è delicata e toccante. I sentimenti di Ushman sono descritti in modo poetico. Ma soprattutto questo libro invita a riflettere sulla difficoltà di creare legami in un mondo in cui pure si è circondati da milioni di persone.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il mercante di tappeti
  • Titolo originale: The rug merchant
  • Autore: Meg Mullins
  • Traduttore: S. Piraccini
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • ISBN-13: 9788879287975
  • Pagine: 221
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 14,00

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