11 ottobre 2010

Il libraio di Selinunte - Roberto Vecchioni

Vi svegliate un giorno e non avete piú parole per dire 'giorno'. Scendete in strada e non avete più parole per dire 'strada'. Poi scoprite che la città è piena di smemorati come voi, che vagano sperduti in una nebbia di cose senza nome, incapaci di parlare e ricordare, incapaci di pensare. Perché tutti, quel giorno, avete perso le parole, le avete perse per sempre, ed è colpa vostra. Soltanto un ragazzo, 'Frullo', è salvo dall'incantesimo e può raccontare i fatti incredibili che hanno portato a tutto questo. Soltanto lui, perché ha conosciuto il libraio. Un uomo misterioso, giunto in città con i suoi bauli pieni di libri e tanta voglia di raccontarli, più che di venderli. Accolto male dalla comunità perché diverso, straniero, e quindi estraneo, il libraio riesce a stabilire un magico legame solo con Frullo, che, nascosto dietro due pile di libri, lo ascolta leggere ogni sera i passi più belli dei grandi poeti e romanzieri di ogni tempo. E quelle parole, per Frullo come per ogni lettore, spalancano di colpo un universo di emozioni e di storie che hanno un'eco lunga, come una favola infinita.

Recensione

La mia città non si chiama Selinunte, anzi, non si chiama proprio. Si chiamava così una volta, quando alle cose corrispondevano nomi. Oggi qui non si comunica più a parole, ma a codici [...]".

Una volta a Selinunte le persone si ritrovavano al caffè la domenica mattina per chiacchierare e discutere, conoscevano la propria lingua, la propria storia. Poi qualcosa è cambiato: tutti i libri sono spariti dalla città e con essi sono volate via anche le parole. Nicolino è l'unico che ha ascoltato il libraio leggere, è "l'unico a sapere", l'unico che ricorda "i nomi e le sfumature", ma è costretto a vivere in un mondo in cui nessuno riesce a comunicare come vorrebbe. La sua ragazza, Primula, prova a parlargli dei suoi sentimenti ma non può fare di meglio che esprimersi attraverso i suoi grandi occhi, il prete del paese inventa gli episodi del Vangelo perché non ci sono testi da cui leggere, gli abitanti di Selinunte percepiscono la bellezza dei templi greci che li circondano ma non sanno tradurla in parole, amano, soffrono ma non sono in grado di dire ciò che provano. "Questo non è un regno addormentato, questo è un paese sveglio e senza memoria e senza niente che gliela possa restituire", dice il narratore, tuttavia non rinuncia alla speranza che qualcosa possa cambiare. Continua a parlare, a raccontare, a recitare: "Ma io non la smetto, non mi arrendo. Rostand, Eschilo, Neruda, Eliot, Gadda". E spera, spera che un giorno tutti quei libri che ha visto sparire a poco a poco possano tornare e riportare indietro tutte le loro parole.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il libraio di Selinunte
  • Autore: Roberto Vecchioni
  • Editore: Einaudi
  • Data di Pubblicazione: 2004
  • Collana: I coralli
  • ISBN-13: 9788806167394
  • Pagine: 68
  • Formato - Prezzo: Brossura - 8.00 Euro

1 Commenti:

  • 11 ottobre 2010 alle ore 20:07

    La cultura e la sensibilità umana di Vecchioni, mi vien da dire! E quali saggi consigli!

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