4 luglio 2010

Intervista a Loredana La Puma, autrice de "Il cerchio si è chiuso"

L'autore


Loredana La Puma vive a Palermo, dov’è nata nel 1981. Nel marzo 2008 si è laureata in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo con una tesi su Il signore degli anelli. Appassionata di libri e di scrittura fin dall’infanzia, negli ultimi anni ha sviluppato un particolare interesse per il genere fantasy.
Ha esordito come autrice nel 2008 con il romanzo Il cerchio si è chiuso.

www.lapennablu.it/lapuma
http://www.averon.it/

Il libro:


Elli Giordano è una ragazza di vent’anni con una vita normalissima, tutta famiglia, studio e amici. Se non fosse per quella sua particolarità: a volte ha l’impressione di poter percepire le emozioni e i pensieri altrui. Ma l’incontro con un uomo misterioso stravolgerà per sempre la sua esistenza. Cosa la lega a due organizzazioni segrete, a una stirpe leggendaria e a un ciondolo magico che giace inutilizzato da oltre settecento anni?
Accompagnata da persone straordinarie che intrecceranno indissolubilmente la loro vita con la sua, Elli scoprirà inquietanti segreti ed entrerà in un universo ignorato dal mondo intero. Da un giorno all’altro vedrà la sua vita minacciata da pericoli che non avrebbe mai potuto neanche immaginare.
Sarà un viaggio imprescindibile, un’avventura necessaria a comprendere la sua stessa natura. Una continua ricerca della risposta a un’unica, ineffabile domanda: chi è veramente Elli Giordano?
Un real fantasy di grande fascino, ambientato nell’odierna Palermo.

L'intervista



Questa è un’intervista molto spontanea, cari lettori. Intanto perché io e Loredana ci conosciamo e siamo compagne di diverse incursioni in libreria e di intense discussioni con il gruppo di lettura di cui facciamo parte, poi perché il romanzo è ambientato nella mia (nostra) città e quest’elemento me l’aveva reso appetitoso ancora prima di conoscere di persona l’autrice e quindi di leggere il libro. Ma ora lascio la parola all'autrice, che si presenti da sé.
Come prima cosa, ciao, Loredana, e grazie per la disponibilità all'intervista.

Ciao, e prego: è un piacere!


1. Prima del romanzo parliamo un po’ di te, almeno ‘letterariamente’: quali sono gli autori o le opere a cui devi qualche tributo per il tuo libro? E gli autori che maggiormente apprezzi?

L’autrice a cui “devo” di più è sicuramente J.K. Rowling. Leggere i libri della saga di Harry Potter ha risvegliato in me il desiderio di scrivere - sopito da anni a causa degli impegni scolastici - e la voglia di creare un “mondo” letterario tutto mio in cui potermi immergere totalmente. Per quanto riguarda i miei autori preferiti, la lista è in continua espansione. Al momento, oltre alla Rowling, direi: l’immancabile Tolkien, Ursula K. Le Guin, Asimov, Frank Herbert, Diana Wynne Jones, Jonathan Stroud, Robert Jordan, Cecilia Randall, Cornelia Funke e in parte Terry Brooks.


2. …e per quanto riguarda i film?

Domanda difficile… ce ne sono talmente tanti! Per quanto riguarda fantasy e fantascienza, sicuramente “Il Signore degli Anelli” e “Star Wars”; ma anche molti film della mia infanzia che hanno influenzato parecchio la mia immaginazione: “La storia infinita”, “Labirinth”, “I Goonies”, “Lady Hawke”, “Willow” e via dicendo. Uscendo dai confini di genere, un altro film che adoro (e che mi fa sempre piangere come una scema) è “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”. Mi piacciono anche molto i film di Hitchcock, uno su tutti “L’uomo che sapeva troppo”, e non disdegno le commedie (se fatte bene e non banali).


3. Puoi raccontarci la storia editoriale di Il cerchio si è chiuso? Come è arrivato sulla scrivania degli operatori de La penna blu Edizioni?

E’ stato un viaggio piuttosto lungo. Ho terminato la stesura del romanzo nella primavera del 2005, e per la prima volta in vita mia ho pensato di tentare la strada della pubblicazione. Non conoscendo il mondo editoriale, e non sapendo come muovermi, in un primo momento mi parve una buona idea quella di affidarmi a un’agenzia letteraria. In quel caso pagai una discreta somma per la valutazione, che fu negativa. A quel punto - dopo aver superato la momentanea depressione - cominciai a mandare il manoscritto un po’ ovunque, sia in forma completa che parziale. Man mano che mi addentravo in forum e siti dedicati agli aspiranti scrittori, cominciavo intanto a conoscere la realtà dell’editoria italiana e l’esistenza delle pubblicazioni a contributo, una strada che decisi a priori di scartare, viste le brutte esperienze di cui sentivo parlare un po’ dappertutto. Durante i tre anni successivi il libro raccolse vari rifiuti (anche se alcuni accompagnati da incoraggiamenti e lodi parziali); qualche casa editrice, dopo averne letto alcuni estratti, chiese l’intero manoscritto in visione, ma alla fine tutto si risolse in un nulla di fatto. E arriviamo così al 2008, quando un mio amico, amministratore di un forum dedicato agli autori emergenti, mi avvisò della nascita di una nuova casa editrice (del tutto non a contributo) dedicata al fantasy e alla fantascienza, La Penna Blu Edizioni. Si erano presentati nel suo forum per farsi conoscere e invitare chiunque fosse interessato a inviare il proprio manoscritto, e il mio amico (grande fan della Trilogia dell’Averon) pensò subito che per me potesse essere una buona occasione. Scoraggiata dai continui fallimenti, non avrei nemmeno tentato se non fosse stato per la sua insistenza; lo spedii, ma senza farmi troppe illusioni. Invece andò bene. Il libro passò entrambe le fasi della valutazione, e venne selezionato come prima pubblicazione in assoluto della casa editrice, che ne apprezzò il linguaggio, la tematica e lo sviluppo della trama. Ovviamente il romanzo non era “perfetto”, e così avviammo un attento processo di editing per eliminare le possibili incongruenze e per renderlo più scorrevole. E’ stata un’esperienza molto istruttiva, che mi ha insegnato molto. All’epoca diedi questo “passaggio” per scontato, ma oggi so che moltissime piccole case editrici non si occupano affatto dell’editing, e neppure della semplice correzione di bozze (con grande disappunto e lamentele da parte dei lettori, che spesso perdono fiducia verso questo tipo di pubblicazioni).


4. La tua vicenda editoriale è un perfetto esempio di come l'autore dovrebbe insistere credendo nella propria opera: se c'è passione e talento, prima o poi il riconoscimento arriverà. Parlando d'altro, ti sei ispirata a qualche leggenda in particolare per quanto riguarda la trama del libro? Insomma, devo aspettarmi che mi crolli il quartiere sotto i piedi in seguito all'esplosione di una base segreta?

Per il crollo del quartiere, penso tu possa stare tranquilla! Scherzi a parte, leggende specifiche non direi, però sicuramente ho subito la “suggestione” di alcuni aspetti della nostra città, come la controversa esistenza dei Beati Paoli e la reale presenza di una Palermo sotterranea (anche se poi la mia immaginazione ha di molto ampliato la cosa).


5. Adesso, lasciando da parte i soliti cliché delle quarte di copertina, potresti parlarci del libro con parole tue, e suggerire un motivo ai lettori per cui dovrebbero leggerlo?

Ok, niente cliché. Beh, “Il cerchio si è chiuso” è soprattutto la storia di una ragazza, Elisa Giordano (Elli per gli amici), una persona con delle doti un po’ particolari e una vita abbastanza insoddisfacente, piuttosto timida e insicura e alla ricerca di un suo posto nel mondo. La sua avventura inizia quando il sovrannaturale e il mistero irrompono letteralmente nella sua vita, costringendola a confrontarsi, per la prima volta, con delle vere responsabilità e a prendere coscienza di sé. Ecco, rimuovendo l’apparato fantastico/avventuroso, direi che alla fine il libro parla proprio di questo: della necessità di prendere coscienza di sé e delle proprie potenzialità. Per questo penso che molte ragazze possano identificarsi in Elli, pur non essendo delle eroine fantasy. Questo potrebbe essere un buon motivo per leggerlo. Personalmente mi sono divertita moltissimo durante la stesura; mi sentivo immersa completamente in quel mondo al punto da dimenticare quello “reale”. Sperando di essere riuscita a trasmettere tutto questo nella storia e quindi agli eventuali lettori, questo potrebbe essere un altro buon motivo per prenderlo in mano.


6. Qualche anticipazioncina sul secondo volume della saga?

In questo momento “La Città di Pietra” si trova in tipografia per la stampa, quindi l’uscita è davvero vicinissima. Non posso dire moltissimo per ovvie ragioni, ma i fan del primo volume ritroveranno tutti i personaggi principali de “Il cerchio si è chiuso”, più qualche new entry. Personalmente (fino ad ora, almeno) è il mio preferito. Penso abbia un ritmo più serrato rispetto al primo libro e che sia costruito e scritto meglio.


E io sono curiosa. Grazie mille dell’intervista, Elli, e buona fortuna!

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