15 giugno 2010

Che tu sia per me il coltello - David Grossman

In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

Recensione

Se dovessi descrivere questo romanzo usando una sola parola, ne userei una che mi piace tanto: denso. Questo romanzo è denso di parole, la stessa esperienza di lettura è densissima. Non è una lettura scorrevole, soprattutto per tutta la parte dedicata a Yair: i suoi pensieri sono come la pece, ne provi la temperatura e la consistenza immergendo la punta di un piede e ti ci ritrovi inghiottito completamente. Ma la sua bellezza sta proprio qua. Perché la densità dei suoi pensieri è anche la densità della sua anima: assolutamente tangibile.

Che tu sia per me il coltello è un capolavoro indiscusso, la prova tangibile del grande genio di Grossman, che è riuscito ad orchestrare un originalissimo romanzo epistolare, inventando sempre nuovi dettagli, nuovi ricordi, nuovi sogni ed incubi dei due protagonisti: dire che Grossman riesce a scavare in maniera sorprendente nell'animo umano, maschile quanto femminile (quant'è grandiosa la caratterizzazione di Myriam!), è veramente dire poco.

Questo è un romanzo proprio "bello": perché esalta la bellezza della vita, dell'amore, del particolarissimo amore dei due protagonisti, un amore che fatto solo di parole, di immaginazione, un amore totalmente spirituale ma che è anche fortemente fisico: perché, come ho detto, le loro anime sono assolutamente tangibili. E' anche la storia di una paternità e di una maternità. Una paternità inaspettata e felice. Ed una maternità ricercata, negata, poi trovata, ma punita.

E quant'è bello l'epilogo? Dopo due parti monovoce finalmente i due si incontrano: finalmente puoi leggerli entrambi, presenti insieme, contemporaneamente, sulla stessa pagina.

La prosa di Grossman, una prosa-quasi-poesia è qui ricca più che mai. Mentre leggevo tenevo sempre accanto un foglio di carta: per annotarmi tutte le espressioni più belle. Immagino di non essere stato il solo.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Che tu sia per me il coltello
  • Titolo originale: Shetehi Li HaSakin
  • Autore: David Grossman
  • Traduttore: Alessandra Shomroni
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 1999
  • Collana: Oscar Contemporanea
  • ISBN-13: 9788804473671
  • Pagine: 326
  • Formato - Prezzo: Brossura - 9,50 Euro

8 Commenti a “Che tu sia per me il coltello - David Grossman”

  • 9 gennaio 2012 alle ore 18:00
    Anonimo says:

    sto cercando disperatamente un'esclamazione adatta per poter esprimere sinteticamente ciò che,poche ore fa, ho provato finendo l'ultima pagina e...mio Dio,chiudendo il libro ho avuto paura di perdere per sempre quei meravigliosi personaggi.E come una stupida,seduta a terra alla stazione, ho abbracciato il libro con tutte le mie forze..

    Immenso.

  • 11 gennaio 2012 alle ore 15:47

    Qualche anno fa dopo le prime pagine l'ho abbandonato.
    Leggendo questa recensione credo di essermi persa molto. Forse è ora di andare a ripesacrlo dalla mia libreria.
    Grazie

  • 20 gennaio 2012 alle ore 17:30
    Tancredi says:

    @Anonimo: è qualcosa che ho provato anch'io, grazie per aver condiviso la tua esperienza.

    @mogliemammadonna: è un libro particolare, che chiede molto al lettore, ma, allo stesso tempo, è capace di donargli moltissimo.

  • 26 gennaio 2012 alle ore 16:33
    Anonimo says:

    Nn ci sono parole x esprimere la bellezza di questo libro... Ti scava dentro e racconta un po' la storia di tutti noi, la storia che ciascuno di noi vorrebbe vivere, riconoscendosi nella grandezza e piccolezza di personaggi indimenticabili. Sicuramente uno dei libri più belli che abbia letto

  • 7 febbraio 2012 alle ore 19:08
    Jenny. says:

    Ho iniziato a leggere questo libro tre (si, tre) settimane fa. Ho letto quelle 50 pagine tutte in una volta, autoprocurandomi non solo una notte insonne, ma anche un'indigestione a questo libro.
    L'ho ripreso in mano solo ieri, quasi costringendo me stessa a riprovarci.
    Devo ammettere che forse mi sono fissata che non riuscirò a finirlo, dato che ho praticamente letto dappertutto che è un libro pesante e difficile da digerire, ma la sua lettura mi risulta sempre più come un mattone che cerca di scender giù per il mio stomaco.
    Spero di uscirne viva, sul serio.

  • 26 marzo 2012 alle ore 08:41
    grazzi says:

    E' uno di quei libri che vorresti non finissero mai! E' un romanzo pregno dall'inizio alla fine, ogni sua parola, ogni frase , ogni immagine.E' difficile esprimere a parole quello che provo,forse perché come dice Yair: il tempo con te è diverso. E' circolare, e ogni momento si trova esattamente alla stessa distanza dal centro. Ecco, Grossman sa portarci oltre lo spazio-tempo, permette di scandagliarci nelle nostre più profonde profondità e ti fa volare come pochi sanno fare. Ti scuote e ti fa rabbrividire e sa accostare, anzi sovrapporre nella maniera più sublime,l'anima dei suoi personaggi, nella sua più umana fisicità. Le emozioni, gli stati d'animo di Yair e du Myriam sono anche i miei. Sono forti, intense...ti sgorgano da dentro e non ti abbandonano più. E' sicuramente un libro da leggere almeno due volte...

  • 21 maggio 2012 alle ore 10:32
    Federicasole says:

    Eì così intenso, travolgente e pieno di follia e passione che rimarrà per sempre uno dei libri più belli che abbia mai letto!La mia recensione completa la trovate qui: http://www.lamiadolcebambina.blogspot.it/2012/05/che-tu-sia-per-me-il-coltello-venerdi.html
    un saluto!:-)

  • 4 agosto 2015 alle ore 00:02
    Unknown says:

    Leggo che non sono l'unica ad aver abbandonato e ripreso il libro, dopo una prima lettura...questo perché questo libro è davvero denso, come hai scritto. Non lo si può leggere in fretta, 50 pagine al colpo, non esiste, bisogna procedere pianissimo...o si rischia un mal di testa da capogiro. Lo sto finendo, a fatica, perché mi sto riabituando a leggere come si deve, con moderazione, senza mangiarmi le parole...mi sta un po "rieducando" e devo dire che...ci sta riuscendo. é profondissimo, complesso. coinvolgente...il libro che cercavo senza sapere di averlo lì.

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