8 novembre 2009

Battle Royale - Koushun Takami

Repubblica della Grande Asia dell'Est, 1997. Ogni anno una classe di quindicenni viene scelta per partecipare al Programma; e questa volta è toccato alla terza B della Scuola media Shiroiwa. Convinti di recarsi in una gita d'istruzione, i quarantadue ragazzi salgono su un pullman, dove vengono narcotizzati. Quando si risvegliano, lo scenario è molto diverso: intrappolati su un'isola deserta, controllati tramite collari radio, i ragazzi vengono costretti a partecipare a un "gioco" il cui scopo è uccidersi a vicenda. Finché non ne rimanga uno solo...

Recensione di Sakura

Questo è quello che si chiama ‘fascismo vittorioso’. In quale altra parte del mondo si trova una cosa così ripugnante?

Siamo nella '''repubblica''' della Grande Asia. In realtà la res è tutto fuorché pubblica, dal momento che il paese è retto da un dittatore, l’Egemone. Per ovviare al problema della violenza giovanile, dilagante in uno stato che ha operato una violenta chiusura al mondo occidentale (principalmente a quello americano), l’esercito ha varato il Programma, una sorta di coscrizione rappresentativa obbligatoria. Ogni anno viene sorteggiata una classe di terza media, che viene sequestrata dall’esercito durante l’annuale gita scolastica, e condotta in un luogo segreto sgombrato dai civili; dall’inizio del Programma, gli studenti hanno tre giorni di tempo per eliminarsi tra loro finché non ne resti solo uno (il nome, Battle Royale, deriva da una competizione wrestling tutti-contro-tutti). Inoltre sono costantemente monitorati da collari-bomba che inevitabilmente esploderanno in caso di manomissione degli stessi, tentativo di fuga, ingresso nelle aree off limits che di ora in ora aumentano per ridurre i nascondigli degli studenti e costringerli allo scontro.

Con queste premesse, comprenderete che si tratta di un romanzo distopico, incentrato su una ripugnante dittatura che tenta di annullare idee e individualismi. Quarantadue ragazzi di quindici anni, ognuno con la sua indole, i suoi traumi, i suoi affetti, devono decidere di chi fidarsi e da chi fuggire, consapevoli che ogni minima scelta potrebbe condurre alla morte propria o di un amico. Chi deciderà di partecipare al gioco? Chi è così spaventato da risultare pericoloso? Chi ha in mente di studiare un piano per scappare? Chi merita di essere ucciso a sangue freddo prima che possa mettere in pericolo la vita di una persona cara? Con simili interrogativi, questi giovani hanno tre giorni di tempo per decidere da che parte stare e come agire, isolati da un paese sterile che accetta un simile progetto del governo e a cui vorrebbero, ma probabilmente non potranno, far ritorno.

Il romanzo scorre a un ritmo forsennato, mentre il numero dei partecipanti si riduce sempre più. E, con l'avanzare del gioco, si riducono anche le scelte che è possibile fare. Tra riflessioni sulla libertà individuale ed espressioni di amore per il proprio paese, sia pure ridotto a un segmento di materiale escretivo -che in un romanzo pur sempre giapponese non possono mancare-, Battle Royale rappresenta le difficoltà dei giovani nel sopravvivere a una società che li spinge verso la maturità.

Passando alle considerazioni stilistiche, sarò breve e lapidaria: la sintassi è decisamente scarna, direi quasi elementare. Ingenuità da fan fiction, come specificare che la ragazza che si è appena sporta dal suo sedile ha in mano dei biscotti color marrone avvolti in carta, si sprecano.

Non lo definirei un capolavoro della letteratura moderna, ma almeno si fa leggere in fretta. Fresco di stampa per la Oscar Mondadori, Battle Royale ha ispirato un libro e un manga (quest'ultimo fedelissimo, se si escludono un paio di scene riportate invece nel film) più vari seguiti, diventando un cult nel suo paese d'origine. Altresì ha riscosso numerose polemiche e censure, in Giappone come nel resto del mondo, per l'eccessiva violenza e per lo scomodo significato politico. Impossibile non rabbrividire all'idea di un gioco simile: almeno in questo, Koushun Takami è stato impeccabile.

Giudizio:

+4stelle+

Recensione di Daniele

Battle Royale è un'ucronìa distopica (siamo nel 1997, sotto il regime dittatoriale della Repubblica della Grande Asia dell'Est) con al centro un crudele gioco al massacro, chiamato il "programma", in cui i quarantadue partecipanti, tutti ragazzi di quindici anni appartenenti alla stessa classe, devono combattere l'uno contro l'altro per la sopravvivenza finale, mentre un sadico funzionario del governo controlla le loro azioni attraverso dei collari elettronici.

Shojo riprese a ridere e scosse la testa: "E' solo una cosa da pazzi. Ovviamente l'intero paese è pazzo, per questo, alla fine, si sente totalmente razionale."

Parlando dell'opera, si capisce facilmente come mai Quentin Tarantino sia un fan del libro. Battle Royale è, in sostanza, un pugno allo stomaco del lettore che lascia nel lettore sensazioni forti e contrastanti. In sintesi, o lo si odia o lo si ama. Lo si può odiare per il modo in cui è stato scritto da Takami, fatto di frasi scarne ed elementari che a volte non rendono il giusto pathos della situazione, oppure per come sovente la storia si sbrodola facendo perdere colpi all'atmosfera (quarantadue personaggi con ognuno una storia personale sono veramente tanti e più della metà di questi sono, eufemisticamente, marginali ai fini della trama principale), o ancora per l'incedere altalenante dell'opera, dovuto ad alcune situazioni forzate o fin troppo iperboliche (posso citare un inseguimento in auto come nemmeno nei film di James Bond). Oppure si può passare sopra a queste cose ed amarlo per l'ottima caratterizzazione dei personaggi principali, per la storia, originale e avvincente, per i diversi punti di vista toccati sul tema della libertà (libertà soffocata dall'angoscia del non potersi fidare del prossimo, libertà di una vita propria negata da un gioco insensato voluto da un regime dittatoriale sadico, ma anche la speranza di riavere una libertà al di fuori dell'orrore in cui si è capitati), o ancora per lo sfondo fanta-storico ben riuscito (la Repubblica della Grande Asia dell'Est governata da un regime che basa la sua forza sulla paura della popolazione).

In definitiva, Battle Royale è un libro che cattura il lettore in una spirale di violenza e angoscia e lo tiene incollato fino all'ultima pagina, nonostante i vistosi difetti, grazie ad una trama avvincente e ricca di colpi di scena. In più, appena finito il libro, consiglio di leggere anche il fumetto, che secondo me riesce a rendere ancora meglio le atmosfere claustrofobiche della trama ed aggiunge una profondità ai personaggi maggiore rispetto al libro.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Battle Royale
  • Titolo originale: Battle Royale
  • Autore: Koushun Takami
  • Traduttore: Tito Faraci
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Piccola biblioteca oscar
  • ISBN-13: 9788804586876
  • Pagine: 663
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 12,00

0 Commenti a “Battle Royale - Koushun Takami”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates