16 ottobre 2009

Gli europei - Henry James

Eugenia, un'americana espatriata, è la moglie morganatica di un principe tedesco, che è sul punto di ripudiarla in vista di un matrimonio di stato. Insieme a suo fratello, l'artista Felix Young, si reca in viaggio a Boston per far visita a dei parenti che non aveva mai incontrato fino a quel momento, nella speranza di trovare l'occasione per un matrimonio d'interesse.
I bostoniani ben presto indovinano la sua natura scaltra e lei decide di far ritorno in Europa, conscia che i suoi progetti di trovare fortuna sono poco praticabili in un'America che non si lascia influenzare facilmente.
Lo spirito, la leggerezza e quello che Rebecca West definisce "il fascino luminoso e solare" fanno di questo romanzo breve, sapientemente cesellato, la più popolare tra le opere di James.

Recensione

Il tema dei rapporti difficili e delle incomprensioni tra le due sponde dell'Atlantico, tra il Vecchio e il Nuovo Mondo, è descritto molto bene in questo piccolo romanzo dell'autore de I Bostoniani e Il giro di vite, un tipico esponente, Henry James, dell'alta borghesia del New England, l'aristocrazia americana, che ha passato buona parte della sua vita nella vecchia Europa.

Le dinamiche sociologiche e psicologiche che coinvolgono un fratello e una sorella, la baronessa Munster e l'artista squattrinato Felix, e la parte americana della famiglia (guidata dall'austero Mr. Wentworth, un personaggio che ricorda da vicino il fattore ritratto nel celebre dipinto Gotico americano), mettono allo scoperto come si possano intrecciare da un lato il senso di inferiorità storicamente addebitato ai cugini americani e dall'altro l'interesse economico che ha sempre spinto i parenti poveri ma altezzosi dall'Europa alla ricerca di fortuna, meglio se con un buon matrimonio, ad attraversare l'Oceano.
Del resto al senso di inferiorità dei Wentworth si unisce anche un forte sentire morale di ascendenza puritana, mentre sull'altra sponda fa da contrappunto la consapevolezza che la nobile europea Eugenia, sull'orlo del divorzio non per sua scelta, ha dell'importanza dei suoi modi, dello charme e del savoir faire, per una comunità - forse meno provinciale di quel che sembra - come quella del New England.
Arrivando nelle case ampie e luminose del Massachussetts dall'oscura corte teutonica di Silberstedt-Schreckenstein, la baronessa trova troppo semplice la sua sistemazione, ossequiosamente e genuinamente offerta dai cugini americani, e la riempie di drappi e ornamenti per dare un tocco di stile, con lo splendido commento (val bene come epitome del romanzo): "cos'è mai la vita senza drappi?" E nell'originale inglese l'uso del termine "curtain", che vale anche "sipario", è molto più significativo.
Quelle che si svolgono nel salotto della baronessa Eugenia, più intimo e riservato, o durante la cerimonia sociale del té dai Wentworth, sono del resto delle vere e proprie rappresentazioni teatrali, nelle quali il fratello Felix, Mr Brand il pastore protestante, Robert e Lizzie Acton, le sorelle Gertrude e Charlotte e il giovane Wentworth sono dei comprimari, mentre Eugenia acconsente con condiscendenza a svolgere ogni giorno - bontà sua - il ruolo di protagonista assoluta.
Eugenia dirige i giochi, cerca di creare coppie e agire come una sorta di deus ex machina sulle vite dei suoi ricchi ma provinciali parenti, che reagiscono alla sua affettata modestia con un misto di sussiego e sospetto. Alla fine rimane vittima dei suoi esperimenti da burattinaia: non riesce, a causa del suo orgoglio, a irretire Robert Acton, il ricco americano che ha fatto fortuna in Cina, del quale pure subisce il fascino e apprezza anche la casa (mentre quella dei cugini Wentworth pur grande e benestante è troppo austera, poco agghindata e nient'affatto comme il faut); non si accorge del balletto di coppie che porterà in un finale di vibranti emozioni a ben tre matrimoni intrecciati e ben assortiti, molto in stile Le affinità elettive, uno dei quali è quello del fratello pittore con Gertrude, la figlia inquieta dell'anziano Mr. Wenthworth, che pure nella sua rigidità non riesce a non accondiscendere alla felicità dei figli; si sente costretta a partire per tornare in Europa, sola, fuggendo da un palcoscenico che percepisce come ostile perché, riconoscendo l'assoluta preminenza della sua parte nella messinscena sociale, riconosce anche di non considerarsi - come élite del New England - all'altezza di un così straordinario protagonista.

Un breve romanzo, fitto di scambi di battute e dialoghi gentili ma con un'anima tenace e profonda, come un duello in punta di fioretto, duro nel suo rispettare sempre le regole e le convenzioni stilistiche, elegante e ligio, potrà forse non accendere il fuoco della passione ma coinvolge nelle dinamiche dei sentimenti e delle rigide regole comportamentali, richiamando alla memoria le scene della New York fin de siècle di L'età dell'innocenza di Wharton nella versione cinematografica di Scorsese.

Dettagli del libro

  • Titolo: Gli Europei
  • Titolo originale: The Europeans
  • Autore: Henry James
  • Traduttore: Bini B.
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Oscar Classici
  • ISBN-13: 9788804610908
  • Pagine: LV - 210
  • Formato - Prezzo: Brossura - 8,50

1 Commenti:

  • 16 ottobre 2009 alle ore 19:47
    Anonimo says:

    Grazie, questo blog è stupendo !
    sono uno del club del 7% , e la scoperta di questo blog mi ha riempito di gioia !
    Ciao a tutti..

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