9 aprile 2009

Eugénie Grandet - Honoré de Balzac

Deliziosa storia di un amore liliale schiacciato e beffato dall'avarizia e dal cinismo e al tempo stesso spietata analisi della borghesia di provincia, avida e speculatrice, che tutto subordina alla smania di ricchezza e di dominio, Eugénie Grandet viene pubblicato nel 1833, subito accolto da una critica entusiasta che lo saluta come un capolavoro. Primo grande libro di Balzac, questo romanzo (che qui si ripropone nell'esemplare traduzione di Grazia Deledda, oggi quasi introvabile) allinea alcuni tra i più riusciti "ritratti" del grande scrittore:l'ingenua e soave Eugénie, il vecchio Grandet sordido e tirannico, il bel cugino Charles, arrampicatore sociale senza scrupoli- figure di raro vigore, tra le più potenti, in assoluto, dell'intera letteratura francese.

Recensione

Elegante. Panegirico dell'eleganza. Il ditirambo dell’eleganza. Una vera e propria ubriacatura d'eleganza. Frase poco felice quest'ultima e decisamente non affine alla recensione di questo testo in quanto poco elegante. Nonostante tutto ho deciso di lasciarla e di affidarmi alla vostra elegante clemenza. Non sono mica Balzac! Ma continuiamo... L'eleganza di questo libro è la cosa che maggiormente mi preme mettere in evidenza. Se dovessi definire questo libro con una sola parola, quella sarebbe eleganza. Eppure l'ambientazione del romanzo è tutt'altro che elegante. Il romanzo è ambientato in un paesino di provincia della Francia che esula da ogni parvenza di eleganza. Vero protagonista del romanzo è la borghesia, votata al culto della ricchezza, all'amore per il denaro, dove l'affettata eleganza non può che cadere nel ridicolo. Ritrattista eccezionale, Balzac ci regala in questo libro delle figure eccezionali, a tratti comiche, dai caratteri ben definiti: chi vive nell'avarizia, chi nell'ingenuità, chi nell'ilotismo, chi nell'abnegazione. La protagonista è ingenua tanto quanto la Pamela di Richardson, possibilmente un po' più goffa e decisamente più bruttina, capirete quindi bene che anche la protagonista ha ben poco a che vedere con l'eleganza. Nemmeno l'oro nascosto di papà Grandet riesce a palesare quel barlume di eleganza che il lettore agogna. Ma allora dove si trova l'eleganza tanto ostentata? Inutile cercarla nei protagonisti o nell'ambientazione o nella trama, che hanno il ben precisato compito di definire la commedia umana (Comedìè humaine) in tutte le sue sfaccettature, con i suoi pochi pregi ed i suoi tanti difetti. No. L'eleganza va ricercata nel testo, nella descrizione, prendendo in prestito una felice definizione di Italo Calvino, nella visibilità.

Risulta chiaro che quando di un libro straniero si esaltano le qualità stilistiche, il complimento va necessariamente anche al traduttore, Grazia Deledda, che ha conservato in modo esemplare la bellezza e l'eleganza stilistica che tanto contraddistinguono i romanzi di Balzac.

Due parti su tutte considero eccezionali e meritano una nota di riguardo: l'incipit del romanzo, che è un vero capolavoro dentro il capolavoro, non accennerò nulla per non togliervi il piacere di essere accompagnati da Balzac stesso dentro il romanzo; e la morte di papà Grandet, una delle pagine più comiche della letteratura.

Cercavo una qualche frase ad effetto da inserire in questo commento per avere così un bel finale pirotecnico, ma pensandoci attentamente e rileggendo il finale di Eugenie Grandet, ciò non è necessario, anzi questo finale "non finale" risulta calzante quanto mai altro.

Dettagli del libro

  • Titolo: Eugénie Grandet
  • Titolo originale: Eugénie Grandet
  • Autore: Honoré de Balzac
  • Traduttore: Grazia Deledda
  • Editore: Newton & Compton
  • Collana: Grandi tascabili economici
  • Data di Pubblicazione: 994
  • ISBN-13: 9788879837675
  • Pagine: 160
  • Formato - Prezzo: Brossura - 8,00 Euro

2 Commenti a “Eugénie Grandet - Honoré de Balzac”

  • 9 aprile 2009 alle ore 19:47
    zia Sam says:

    saro' antiquata ma resto diffidente verso le bolle editoriali, quei casi letterari che ti propinano sempre ad ogni mese con un bombandamento mediatico ogni volta più serrato ma che pochi anni dopo tutti hanno rimosso, vedi i vari Larsson e Giordano...questo libro sì che è una goduria per la mente, Eugénie Grandet è davvero bello, leggetelo, merita davvero

  • 1 dicembre 2010 alle ore 10:31
    13maggio1983 says:

    "La miseria accomuna"sentenziò papaà Grandet...imprescindibile questo libro di honorè de balzac.

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